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Newsletter Osservatorio Europa n.8_2014

 

Osservatorio Europa

Newsletter n. 8 del 17 settembre 2014

 

 

Sommario:

SEGNALAZIONI EDITORIALI 1

GIURISPRUDENZA 4

ALTRE NOTIZIE 4


SEGNALAZIONI EDITORIALI

Lucio Camaldo (a cura di) - L’istituzione del procuratore europeo e la tutela penale degli interessi finanziari dell’unione europea

Giappichelli, 2014

Si segnala la recente pubblicazione del volume “L’istituzione del Procuratore europeo e la tutela penale degli interessi finanziari dell’Unione europea”, a cura di Lucio Camaldo, Giappichelli, 2014.
L’opera affronta il tema della creazione di una Procura europea per la tutela penale degli interessi finanziari dell’Unione, che risulta attualmente oggetto di particolare attenzione da parte delle Istituzioni europee e degli Stati membri e che avrà un importante sviluppo proprio durante il semestre di presidenza italiana della Commissione europea iniziato l’1 luglio 2014.
L’argomento, che sta suscitando molteplici e controverse reazioni, soprattutto per l’attribuzione all’istituendo Procuratore europeo della competenza a svolgere l’attività investigativa e ad esercitare l’azione penale per alcuni gravi reati, lesivi degli interessi finanziari dell’Unione ed individuati in un’apposita proposta di direttiva (c.d. Direttiva PIF), è affrontato attraverso le riflessioni di diversi professionisti italiani e stranieri (Avvocati, Magistrati, Docenti universitari, Funzionari UE), raccolte in occasione del Convegno svoltosi a Milano il 25 gennaio 2013, organizzato dal Centro Studi di Diritto Penale Europeo (CSDPE), in stretta collaborazione con OLAF (Ufficio europeo per la lotta antifrode), con UAE (Unione degli Avvocati Europei), l’Ordine degli Avvocati di Milano e la Camera penale “Gian Domenico Pisapia”.
Tra i contributi presenti nel volume si segnalano: La creazione della Procura europea in uno spazio investigativo comune (L. Camaldo) – La competenza penale dell’Unione Europea dopo il Trattato di Lisbona (C. Amalfitano) – Dalla Convenzione PIF alla proposta di direttiva sulla tutela degli interessi finanziari dell’UE attraverso il diritto penale (A. Venegoni) – Interpretazione conforme al diritto UE e costituzionalizzazione dell’Unione europea (A. Bernardi) – La clausola di sussidiarietà nel rapporto tra diritto penale europeo e sistemi penali nazionali (S. Manacorda) – L’institution du Procureur européen et la protection pénale des intérêts financiers de l’Union Européenne: les avancees du droit Belge (T. Bosly, N. Colin, E. d’Amico) – La responsabilità degli enti: la creazione di una disciplina comune a livello europeo (F. Cerqua) – Abbiamo davvero bisogno di un Pubblico Ministero Europeo? (S. Zancani) – Il rinvio pregiudiziale europeo in materia penale (A. Pisapia) – Gli scenari per l’istituzione del Procuratore europeo alla luce del Trattato di Lisbona e i rapporti con Eurojust (F. Spiezia) – Joint efforts against PIF offences: the necessary relationship between national authorities and the EPPO (J. Espina) – Il ruolo del difensore avanti al PM europeo: le nuove prospettive (J.P. Spitzer) – Le investigazioni della difesa nella prospettiva della istituzione del Pubblico Ministero europeo (F. Cagnola) – Conclusioni (F. Ruggieri).

 

Salvatore Tesoriero - La rinnovazione della prova dichiarativa in appello alla luce della CEDU

Diritto penale contemporaneo, 23 luglio 2014

Si segnala un’interessante articolo di Salvatore Tesoriero, in cui si delineano presupposti e caratteri del diritto “convenzionale” alla rinnovazione della prova quando oggetto della cognizione e decisione del giudice dell'impugnazione sia l'integrale (ri)valutazione della responsabilità dell'imputato e se ne indaga l'impatto sull'ordinamento nazionale alla luce dei consolidati obblighi d'interpretazione conforme. Muovendo dall'analisi della più recente giurisprudenza della Corte di cassazione, l'indagine si snoda attraverso tre linee direttrici: (ri)definizione dell'ambito di operatività, nell'ordinamento domestico, delle rationes decidendi proposte dalla Corte EDU; praticabilità di un'interpretazione dell'art. 603 c.p.p. conforme alla Convenzione; ricostruzione delle cadenze del vaglio in appello sulla rinnovazione della prova decisiva e controllo della relativa decisione in sede di legittimità.
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Francesco Viganò - Convenzione europea dei diritti dell’uomo e resistenze nazionalistiche: Corte costituzionale italiana e Corte europea tra guerra e dialogo

Diritto Penale Contemporaneo, 14 luglio 2014

Si dà segnalazione di un pregevole contributo del Prof. Francesco Viganò – relazione presentata al convegno “La convenzione europea dei diritti dell'uomo e l'ordinamento italiano: problematiche attuali e prospettive per il futuro” svoltosi presso l'Università degli Studi di Modena-Reggio Emilia il 25 ottobre 2013 – che analizza criticamente le strategie “difensive” utilizzate dalla Corte costituzionale a partire dal 2009 e culminate con la nota sentenza sulle “pensioni svizzere” del 2012, successivamente sconfessata dalla Corte di Strasburgo con la sentenza Stefanetti (aprile 2014), nei confronti degli obblighi discendenti dalla CEDU e dai suoi protocolli.
In particolare, l’Autore auspica che i nostri giudici delle leggi adottino in futuro un approccio maggiormente “dialogico” nei confronti dei propri colleghi europei. Un simile approccio dovrebbe peraltro fondarsi, per risultare davvero fruttuoso, su alcune necessarie condizioni: a) il riconoscimento in linea di principio, anche da parte della Corte costituzionale, del ruolo della Corte EDU di “giudice ultimo” dei diritti fondamentali nello spazio giuridico europeo, b) una lettura fortemente restrittiva dei c.d. “controlimiti”, nonché c) la presa d'atto che la CEDU è parte integrante del "diritto" che i giudici italiani (Corte costituzionale compresa) sono chiamati ad interpretare ed applicare.
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GIURISPRUDENZA

Corte di Giustizia UE, Sez. Grande, sentenza n° C-58/13 del 17.7.2014: l’iscrizione all'albo in Italia da parte degli abogados non rappresenta un abuso del diritto.

Non costituisce pratica abusiva il fatto che il cittadino di uno Stato membro si rechi in un altro Stato membro al fine di acquisire la qualifica professionale di avvocato e poi faccia ritorno nello Stato d’origine per esercitare la professione con detto titolo.
È quanto ha stabilito la Corte di Giustizia Europea con la sentenza 17 luglio 2014.
L'articolo 3 della direttiva 98/5/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, infatti, intende facilitare l'esercizio permanente della professione di avvocato in uno Stato membro diverso da quello in cui è stata acquistata la qualifica e gli Stati Membri (nel caso specifico l’Italia) non possono dunque rifiutare, con la motivazione dell’abuso del diritto, l’iscrizione all’albo degli avvocati.

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ALTRE NOTIZIE

4 settembre 2014 - Il Commissario europeo alla Giustizia sulla protezione dei dati personali.

“Il tema della protezione dei dati personali non è solo un problema giuridico, ma anche un problema economico: il loro valore è stimato, a livello europeo, in 315 miliardi, una stima che salirà a 1000 miliardi nel 2020”. Sono le cifre fornite nel corso di un incontro con la stampa, tenutosi a Roma, dal Commissario europeo alla Giustizia, Martine Reicherts.
Sulla protezione dei dati personali ci sono visioni diverse tra gli Stati membri. “Credo che il 2015 – ha sottolineato Reicherts – sarà il momento di un accordo su questa materia. Per arrivarci, ci sarà la tappa di ottobre, con il Consiglio sulla protezione dei dati; poi avremo il Consiglio di dicembre, quindi si aprirà il negoziato all'interno dell'Europarlamento. Il prossimo anno potremmo arrivare ad un’intesa”. “Molti cittadini europei – ha aggiunto – hanno paura di facebook, di google: noi dobbiamo ricostituire la fiducia nei confronti di questi strumenti. Il Ministro della Giustizia Andrea Orlando, che ho incontrato ieri a Bruxelles, mi ha confermato che ha molto a cuore questo dossier e mi ha detto che intende organizzare un incontro sul diritto all’oblio”.


17 luglio 2014 - Pubblicato il Rapporto Annuale 2013 sulla tutela degli interessi finanziari dell’Unione europea.

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17 Luglio 2014 - Giorno della Giustizia Penale Internazionale

In tale data viene celebrato l’anniversario dell’adozione dello Statuto di Roma, il trattato istitutivo della Corte penale internazionale, che risale appunto al 17 luglio 1998.

 

9 luglio 2014 - Per il Ministro Orlando importante istituire il Pubblico ministero europeo

“La creazione di un ufficio del Procuratore europeo” è “un tratto distintivo del complessivo disegno di costruzione di uno spazio europeo di giustizia”.
Il ministro lo ha postato su twitter il 9 luglio, nel giorno in cui ha presieduto la riunione informale dei ministri della giustizia europea nel quale si è discusso di protezione dei dati personali e anche del Procuratore europeo.

 

4 giugno 2014 - Pubblicate le raccomandazioni del Tribunale e della Corte di Appello di Milano in materia di interpretazione e traduzione nei procedimenti penali (D.Lgs. 4 marzo 2014, n. 32)

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